Armando Calabrese
Armando Calabrese Entusiasticamente recensito da “Musica Jazz”, che di lui ha scritto “il suo personalissimo linguaggio, nel quale tecnica, musicalità e lirismo riescono a fondersi mirabilmente, fa di Calabrese un artista completo e quel che più conta non omologabile”, Calabrese ha una formazione che si snoda attraverso un percorso che, partendo dagli studi accademici classici, approda al jazz. Diplomatosi in pianoforte nel 2002 con il massimo dei voti, lode e menzione d'onore, consegue poi a pieni voti il Biennio di II livello in Discipline Musicali presso il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma; il Fellowship – Master Level in Jazz Piano Performance presso il London College of Music – University of West London con il massimo dei voti ed, infine, la laurea di II livello in jazz presso il Conservatorio "Arrigo Boito" di Parma, con massimo dei voti e lode, discutendo una tesi dal titolo: “Bill Evans Legacy: Enrico Pieranunzi e John Taylor, ovvero processo creativo e sviluppi della poetica evansiana". Nel percorso artistico di Calabrese, che si snoda attraverso la frequentazione con prestigiose scuole internazionali, dal classico al jazz (Hochschule für Musik di Köln c/o l’Europäiske Akademie für Musik und Darstellende Kunst di Montepulciano; Mozarteum di Salisburgo; Berklee College Summer School alle Clinics di Umbria Jazz) molti sono gli artisti che, trasversalmente, hanno espresso vivo apprezzamento per la sua poetica, sin dagli esordi. Definito da Aldo Ciccolini come «uno dei musicisti più preparati ed interessanti, in possesso di un pianismo brillante al servizio di una raffinata sensibilità musicale, con una notevolissima capacità virtuosistica, un gesto espressivo di rara efficacia, ed una meticolosa cura del fraseggio che ne fanno un musicista colto ed esigente», Calabrese riceve negli anni apprezzamenti dal Cleveland Institute of Music in USA (nella persona del M° Antonio Pompa Baldi), da Guido Barbieri, critico musicale per la RAI (che ne elogia “la tecnica esecutiva di estrema limpidezza, la non comune immaginazione tematica e ritmica, la singolare disposizione per la pratica dell’improvvisazione, in un discorso musicale vigoroso, esuberante ed estremamente accattivante”), ed in ultimo da Dado Moroni, che saluta entusiasticamente il suo CD d’esordio nel jazz, “Why Not?” per la “Dodicilune Records”, scrivendone le note di copertina ed elogiando il suo “linguaggio fresco e spontaneo e i suoi interludi visionari e temerari”, ed esprimendo ammirazione per la sua composizione originale “Like a Brightness Point”, poi trasmessa dalla Radio Nazionale Austrica, ORF Radio Ö1. Interessato ai molteplici approfondimenti che la performance musicale porta con sé, Calabrese ha anche pubblicato diversi testi volti a svariati temi di ricerca (“Trame della Parola-Suono”, 2008; “I costitutivi della Musica, 2010 “Psiche inconscia, Archetipi e Musica: tra il linguaggio e l’indicibile”, 2010). Unitamente all’attività discografica e concertistica, cura con interesse la dimensione didattica: vincitore di concorso nazionale, è titolare di cattedra di pianoforte presso il Liceo Musicale “B. Zucchi” di Monza. (more info: https://armandocalabrese.jimdofree.com/)
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04 Dicembre 2022
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