I concerti dell’International Piano Competition “Domenico Scarlatti” - Città di Trapani - 2ª Edizione - In collaborazione con Trapani Classica
Oxana Yablonskaya, pianoforte
Programma 

Carl Philipp Emanuel Bach (1714 - 1788)
Rondo espressivo dalla Sonata in si minore H. 245
Wolfgang Amadeus Mozart (1756 -1791)
Sonata n. 12 K 332 in fa maggiore
Ludwig van Beethoven (1770 - 1827)
Sonata n. 3 op. 10 in re maggiore 

Johannes Brahms (1833 -1897)
Due rapsodie per pianoforte, op. 79
Rapsodia I: Agitato (si minore)
Rapsodia II: Molto passionato, ma non troppo allegro (sol minore)
Frédéric Chopin (1810 -1849)
Tre mazurche per pianoforte, op. 59
n. 1 in la minore
n. 2 in la bemolle maggiore
n. 3 in fa diesis minore
Barcarola op. 60 in fa diesis maggiore
Guida all'ascolto
Il Rondò espressivo, terzo e ultimo movimento della Sonata in Si minore H 245, composta nel 1774, è un piccolo gioiello di Carl Philipp Emanuel Bach, il quinto dei venti figli del grande Johann Sebastian Bach. Esponente dello stile galante, ha prodotto molta musica per tastiera (89 sonate per clavicembalo solo) nella quale possiamo anche riscontrare, in alcuni casi, anticipazioni romantiche, come nel caso della composizione in programma in cui si coglie subito una linea melodica chiara ed espressiva. Interessante il punto di vista che esprime nel suo Saggio sulla vera maniera di suonare strumenti a tastiera: «è indubbiamente un pregiudizio ritenere che il punto di forza di chi suona strumenti a tastiera consista nella pura velocità. Un esecutore può avere le dita più agili di questo mondo, possedere il trillo semplice e doppio, padroneggiare l’arte della diteggiatura, prendere decime e persino dodicesime, eseguire volate e salti incrociati in ogni possibile modo, ed altro ancora, e nonostante tutto ciò non essere un interprete veramente chiaro, piacevole e commovente [..] Essi stupiscono l’orecchio senza soddisfarlo e stordiscono la mente senza commuoverla». Pubblicata a Vienna nel 1773 insieme alle sonate K330 e K331, la Sonata n. 12 K 332 in fa maggiore, come le precedenti, fu composta da Mozart per un uso tanto didattico quanto concertistico. Ha una struttura in tre movimenti Allegro, Adagio e Allegro assai; molto ricca di piacevoli idee tematiche, mostra un lato brillante ed incisivo, soprattutto con il terzo movimento, e un altro delicato e poetico con l’Adagio centrale.
è in quattro movimenti, invece, la Sonata n. 3 op. 10 in Re maggiore di Ludwing van Beethoven, di ampie dimensioni e composta a Vienna nel 1798. Dedicata alla contessa Von Browne, la «Grande» Sonata conclude il trittico dell’opera dieci e si apre con un tema in ottave, nel Presto iniziale in forma-sonata. Il Largo e mesto, lo straordinario secondo movimento, giustamente molto conosciuto, è in modo minore e, fin dagli accordi iniziali, carichi di tensione, nel registro grave, manifesta la volontà beethoveniana di esplorare lo stato d’animo della mestizia. Completano la costruzione il Minuetto, grazioso ed espressivo, e il conclusivo e vivace Rondò.
Quasi un anno dopo, nel 1879, Johannes Brahms consegnò agli appassionati due Rapsodie op. 79. Composte in una fase di profonda maturità, le due composizioni, pur risentendo di una certa libertà costruttiva, rispondono alla struttura della forma sonata con belle idee tematiche abbastanza contrastanti che si inseguono manifestando fin dalle prime battute lo stile vigoroso e appassionato del compositore tedesco.
Tutta chopiniana l’ultima parte del recital con tre mazurche e una Barcarola Il termine mazurka rimanda alla danza ternaria della Mazowia, diffusa nella Polonia centrale, il cui nome di origine russa deriva da mazurek o mazur, Più di altre forme, essa è l’espressione di quel recupero delle tradizioni popolari tanto caro alla cultura romantica e mette in luce l’interesse vero di Chopin verso il mondo contadino della sua terra, verso il suo linguaggio e, in particolar modo, verso il canto popolare polacco. Pur incastrate in uno schema compositivo codificato (A-B-A), il compositore, attraverso particolari caratteristiche ritmiche, melodiche ed esecutive (ritmi e intervalli tipici, note ribattute, cromatismi...), richiama l’atmosfera folcloristica e, insieme ad elementi innovativi e sperimentali, reinventa la forma mantenendone il carattere tradizionale. Gli spunti popolareggianti sono presenti anche nella Barcarola op. 60 in fa # maggiore.
La Barcarola è una forma compositiva strumentale, derivante dai canti dei gondolieri o dei pescatori, che ripropone anche il movimento cullante della barca sull’acqua. Nella barcarola chopiniana il motivo ondeggiante è reso con una successione particolare di crome in 12/8 da cui emerge un ampio tema cantabile. Chopin ricrea in alcuni punti l’effetto del rollio dell’acqua con trilli raddoppiati, in altri vere e proprie maree con ampi ed intense frasi anche in fortissimo, in altri ancora impercettibili respiri che sfociano nella calma profonda, nell’oblio.
Annamaria Malerba
Biglietti: Intero € 10,00 | Ridotto € 7,00 (Studenti fino a 24 anni)
Modalità d’acquisto:
• On line su www.memassociation.org (American Express, Maestro, Mastercard, Visa, Discover, Carta Aurea, PayPal)
• Al Botteghino, a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Per informazioni e prenotazioni inviare un messaggio su WhatsApp al +39 3761380272
A manifestazione iniziata non sarà possibile accedere in sala.
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