La gioia e raffinatezza della Musica vocale e strumentale del Rinascimento Italiano
La Morra
Michal Gondko, liuto
Corina Marti, clavicembalo
Theresia Bothe, canto
Giuseppe Valguarnera, percussioni
Le frottole rinascimentali rappresentano un genere musicale accattivante fiorito durante il XV e il XVI secolo in Italia. Derivate dalla parola italiana "frottola", che significa una composizione frivola o spensierata, queste canzoni incarnano lo spirito dell'era rinascimentale. Le frottole erano caratterizzate da testi coinvolgenti e spesso divertenti, cantati in volgare, che aggiungevano un fascino delizioso al panorama musicale dell'epoca. Queste composizioni tipicamente presentano una struttura semplice e omofonica ed erano accompagnate da vari strumenti come il liuto, la vihuela o il clavicembalo. I testi, che spesso esplorano temi dell'amore, della natura o della vita quotidiana, riflettono la ricchezza culturale e intellettuale del periodo rinascimentale.
Il programma presenta anche l'esecuzione di musica polifonica rinascimentale in una forma intima e suggestiva: l'interpretazione di brani polifonici originariamente concepiti per ensemble, adattati per voce solista e liuto. Questa pratica, comune nel Rinascimento, permette di esplorare la ricchezza armonica e la profondità espressiva della polifonia, mantenendo al contempo la delicatezza e l'intimità di una performance solistica. La combinazione di voce e liuto offre una nuova prospettiva su questi capolavori, mettendo in luce la loro bellezza intrinseca e la loro capacità di emozionare in una forma più personale e raccolta. Come parte della più ampia scena musicale del Rinascimento, l’interpretazione della polifonia come brano solistico con liuto e le frottole hanno svolto un ruolo fondamentale nel plasmare la transizione dalle forme musicali rinascimentali a quelle più moderne, lasciando un'eredità duratura che continua ad affascinare ancora oggi.
Bona dies, buona sera (Marchetto Cara, ca.1465 - 1525)
Pavana (Anonimo, Manoscritto Thibaut)
Quella bella e bianca mano (Antonio Caprioli, ca. 1500)
Chi passa (Anonimo)
Recercada (Marco Antonio Cavazzoni, ca.1490 - ca.1560)
Deh, chi me sa dir novella? (Don Michele Pesenti, ca.1470 - 1528)
Pavana – Il saltarello de la pavana – La coda (Anonimo, Manoscritto Castell'Arquato)
Ricercar (Giulio Segni da Modena, 1498 - 1561)
Quand' io pens' al martire (Jacques Arcadelt, 1507 - 1568)
Canti de voi le laudi (Hubert Naich, ca.1513 - ca.1546)
Madonna il tuo bel viso (Philippe Verdelot, ca.1480/85 - ca.1530/32)
Pavana – Piva (Antonio Rotta, ca.1495 - 1549)
Fantasia del primo tono (Antonio Valente, ca. 1565 - 1580)
Occhi mei lassi (Anonimo, Manoscritto Bottegari)
Canono – Recercar – Fantasia / Alio modo (Francesco Canova da Milano, 1497 - 1543)
Vestiva i colli (Giovanni Pierluigi da Palestrina, 1525/6 - 1594)
Pavana – Il saltarello de la pavana – La coda (Anonimo, Manoscritto Castell'Arquato)
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