Mema Mediterranean Music Association

La Dirindina

04 Agosto 2025 - ore 21:00
Erice
Erice, Chiostro Istituto Wigner San Francesco

Farsetta per musica di Domenico Scarlatti

LA DIRINDINA

Farsetta per musica in due parti
Musica: Domenico Scarlatti (1685-1757)
Libretto: Girolamo Gigli
Prima rappresentazione: Teatro Capranica, Roma - Carnevale 1715

PERSONAGGI E INTERPRETI
Don Carissimo - vecchio maestro di musica |
Marco Solinas
Dirindina - sua allieva
| Alessia Salaris
Liscione - cantante castrato | Murat can Güvem

Direttore Andrea Certa
Regia e luci Davide Gasparro
Scene e costumi Danilo Coppola

Basilio Timpanaro, clavicembalo

assistente di Produzione Lara Rotili

MeMa Chamber Orchestra

VIOLINI PRIMI
Massimo Coco (spalla)
Salvatore Passantino
Laura Li Vigni
Gianni Burriesci
VIOLINI SECONDI
Camillo Di Liberti
Ausilia La Greca
Manuel Burriesci
Adele Rizzo
VIOLE
Davide Casu
Vincenzo Caruso
VIOLONCELLI
Maria Carla Piras
Aurora Ruisi
CONTRABBASSO
Antonino Pianelli

Produzione MeMA

SINOSSI
PARTE PRIMA
Don Carissimo impartisce una lezione di canto all'allieva Dirindina, giovane e graziosa ma musicalmente poco dotata. Il maestro manifesta la sua gelosia per il castrato Liscione, cui la ragazza dedica un'attenzione equivoca. Giunge Liscione ad avvisare Dirindina che la richiedono da Milano per sostenere una parte teatrale impegnativa e ben retribuita. Don Carissimo vorrebbe accompagnarla ma riceve un secco rifiuto; tenta di proseguire la lezione, ma poiché i due giovani lo ignorano, minaccia di riferire tutto a Dirindona, madre della ragazza.

PARTE SECONDA
Liscione consiglia l'amica su come comportarsi a Milano per compensare con la bellezza la scarsa professionalità. Dirindina viene convinta a provare una scena tragica: la parte di Didone in un'invettiva contro Enea. Sopraggiunge Don Carissimo che non si accorge della recita e prende sul serio i riferimenti al "macchiato letto" e ai "nodi maritali". Turbato per l'improbabile unione tra Dirindina e il castrato, quando viene nominato anche un possibile frutto di questo rapporto, Don Carissimo suggerisce prima di eliminare il bambino e poi di sposare Liscione.

NOTE STORICHE
Scritta per la stagione di carnevale 1715 del Teatro Capranica di Roma, questa farsetta venne fermata dalla censura a causa delle intemperanze del testo. L'autore Girolamo Gigli, celebre drammaturgo toscano, vi aveva fatto confluire la propria acuminata satira verso i costumi del teatro musicale e la morale ipocrita del bacchettone Don Carissimo.
La partitura scarlattiana corrisponde alle occasioni comiche del libretto: dalla sbarazzina prima aria "Vo' cantar come a voi piace" alla parodia dell'aria col da capo in "Sola voi? mi meraviglio", fino al ritmo di minuetto del madrigale "Queste vostre pupillette". Notevoli i terzetti che concludono le due parti, piccoli congegni efficaci drammaticamente e dotati di vivacità ritmica.

COSTO DEL BIGLIETTO
Intero € 10,00
Ridotto € 7,00 (studenti fino a 24 anni)

MODALITÀ D’ACQUISTO
• Al botteghino a partire da un’ora prima dell’inizio della manifestazione
• On line

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